Quando più di venti anni fa i primi intrepidi pionieri della Piana Fiorentina presentarono le loro proposte all'amministrazione pubblica non sapevano che esito avrebbero avuto, ma una grande fiducia muoveva i loro passi...Semplici cittadini, studenti universitari, professionisti, amici della piana, espressero a diverso titolo e sotto bandiere diverse, ma unite in uno stesso intento, la volontà di fare di tutto affinché una parte più ampia possibile della "piana naturale", fosse in qualche modo conservata. Alcuni credevano che fosse necessario convertire le aree umide e le fasce vegetazionali residue (fasce definite poi meglio come corridoi ecologici) in zone a stretta protezione, altri si accontentavano di mantenere il più possibile lo status quo. Conservare per essi stessi e per i propri nipoti. In seguito si affermò a livello globale la definizione meglio compiuta di biodiversità, definizione che si applica persino su scala territoriale.
Da allora tanta acqua è piovuta nella pianura e tanto, troppo di quello che rappresentava un pericolo per la naturalità e la biodiversità comprimeva e comprime sempre più le residue "aree naturali".
Qui non si tratta di criminalizzare lo sviluppo tecnologico e la crescita urbanistica in quanto tale, ma quello che è mancato e che manca ancora oggi è un piano generale che tenga conto dell'importanza che riveste la natura e la biodiversità, per l'uomo di oggi e ancor più per quello di domani.

mercoledì 30 giugno 2010

Giuliano Cappelli - La Piana e oltre


Dalla recensione che Simone Guidotti ha preparato per la mostra, riportiamo:

"Ho scritto su “google”: giuliano cappelli fotografo: mi sono venuti fuori più di 166,000 siti che in
qualche modo ti menzionano. Ne ho guardati tanti, cercando di trovarvi descritto quello che io ho trovato e avuto dalle tue fotografie dei quattro continenti, dalle tue pubblicazioni, dalla tua personale conoscenza, ma ho trovato fra tantissime immagini e menzioni questa formale presentazione: “Giuliano Cappelli, nato a Massa Marittima e fiorentino d'adozione, è uno dei padri della fotografia naturalistica in Italia, i suoi reportage di viaggio pubblicati da tutte le riviste sono stati un modello studiato e imitato da molti fotografi italiani e stranieri.

Sono stati omessi i link a questi numerosissimi siti che mensionano Giuliano Cappelli per invitare gli appassionati a farlo personalmente. L'opera monumentale di questo grande fotografo naturalista forse non potrà entrare in una mostra fotografica, ma sicuramente ne potremo respirale l'essenza. Buona luce.


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