Quando più di venti anni fa i primi intrepidi pionieri della Piana Fiorentina presentarono le loro proposte all'amministrazione pubblica non sapevano che esito avrebbero avuto, ma una grande fiducia muoveva i loro passi...Semplici cittadini, studenti universitari, professionisti, amici della piana, espressero a diverso titolo e sotto bandiere diverse, ma unite in uno stesso intento, la volontà di fare di tutto affinché una parte più ampia possibile della "piana naturale", fosse in qualche modo conservata. Alcuni credevano che fosse necessario convertire le aree umide e le fasce vegetazionali residue (fasce definite poi meglio come corridoi ecologici) in zone a stretta protezione, altri si accontentavano di mantenere il più possibile lo status quo. Conservare per essi stessi e per i propri nipoti. In seguito si affermò a livello globale la definizione meglio compiuta di biodiversità, definizione che si applica persino su scala territoriale.
Da allora tanta acqua è piovuta nella pianura e tanto, troppo di quello che rappresentava un pericolo per la naturalità e la biodiversità comprimeva e comprime sempre più le residue "aree naturali".
Qui non si tratta di criminalizzare lo sviluppo tecnologico e la crescita urbanistica in quanto tale, ma quello che è mancato e che manca ancora oggi è un piano generale che tenga conto dell'importanza che riveste la natura e la biodiversità, per l'uomo di oggi e ancor più per quello di domani.

martedì 15 febbraio 2011

NON CI STIAMO, Comunicato del CIRCOLO LEGAMBIENTE di Sesto Fiorentino



NOI NON CI STIAMO E NON CI STAREMO!

Non bastavano i vari nodi autostradali, le officine ferroviarie, l’aeroporto, il polo scientifico, l’area commerciale/produttiva dell’Osmannoro (con il futuro sviluppo di Osmannoro sud, ovvero un altro outlet), la strada Perfetti Ricasoli-Mezzana, la discarica di case Passerini, il futuro termovalorizzatore, lo sviluppo dell’area di Castello ed altro ancora; ora ci vogliono fare anche la pista “intercontinentale” in parallelo con l’A11 che interesserebbe solo il territorio di Sesto Fiorentino e quel residuo pezzo di piana verde che tanto ci sta a cuore.

NOI NON CI STIAMO E NON CI STAREMO

Non pensiamo che si debba per forza crescere, non pensiamo che si debba per forza avere tutto in tutti i luoghi, non riteniamo che Peretola possa diventare un aeroporto di grande traffico, visto che comunque, resterebbe sempre un aeroporto urbano. La Piana è l’ultima area verde dell’area metropolitana e così è bene che resti, a disposizione di tutti e pronta a fare da polmone, insieme alla collina, ad una città che tanto ne ha bisogno. Con la “pista parallela” solo l’area di Sesto Fiorentino risulterebbe interessata da una pesante cementificazione, ma anche da una indisponibilità strutturale della zona di piana che da anni l’amministrazione comunale ed i cittadini hanno adottato come primo esempio del Parco della Piana del futuro.

NOI NON CI STIAMO E NON CI STAREMO

Rivendichiamo ad alta voce e convinti che vogliamo mantenere il nostro vuoto; un ambiente senza strutture pesanti e impattanti, parte integrante e fondante del parco della piana di cui tutti i cittadini sentono un grande bisogno, per la qualità della vita loro e delle generazioni future; un ambiente pieno di vita, di biotopi relitti importantissimi con presenze animali e vegetali protette a livello nazionale ed europeo, di aree fruibili ad un pubblico sempre più vasto, di zone dove i rumori della natura si sostituiscono ai frastuoni dell’area urbana, dove l’aria è più respirabile, dove osservare il dipanarsi della vita degli animali, ma anche dove trovarsi in tanti ad ascoltare musica, a vedere un film in uno straordinario cinema all’aperto, dove riunirsi per parlare del più e del meno, dove portare i nostri ragazzi e bambini ad avere contatti diretti con un mondo che purtroppo sempre in meno hanno la fortuna di conoscere.

NOI NON CI STIAMO E NON CI STAREMO

Condividiamo senza se e senza ma la netta posizione di diniego sulla pista parallela del Sindaco Gianassi e degli altri Sindaci della Piana, convinti che la sua realizzazione porterebbe solo alla distruzione della Piana di Sesto Fiorentino, oltretutto senza alcun vantaggio per la comunità sestese.

NOI NON CI STIAMO E NON CI STAREMO – NO ALLA PISTA PARALLELA


IL CIRCOLO LEGAMBIENTE

DI SESTO FIORENTINO




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