Quando più di venti anni fa i primi intrepidi pionieri della Piana Fiorentina presentarono le loro proposte all'amministrazione pubblica non sapevano che esito avrebbero avuto, ma una grande fiducia muoveva i loro passi...Semplici cittadini, studenti universitari, professionisti, amici della piana, espressero a diverso titolo e sotto bandiere diverse, ma unite in uno stesso intento, la volontà di fare di tutto affinché una parte più ampia possibile della "piana naturale", fosse in qualche modo conservata. Alcuni credevano che fosse necessario convertire le aree umide e le fasce vegetazionali residue (fasce definite poi meglio come corridoi ecologici) in zone a stretta protezione, altri si accontentavano di mantenere il più possibile lo status quo. Conservare per essi stessi e per i propri nipoti. In seguito si affermò a livello globale la definizione meglio compiuta di biodiversità, definizione che si applica persino su scala territoriale.
Da allora tanta acqua è piovuta nella pianura e tanto, troppo di quello che rappresentava un pericolo per la naturalità e la biodiversità comprimeva e comprime sempre più le residue "aree naturali".
Qui non si tratta di criminalizzare lo sviluppo tecnologico e la crescita urbanistica in quanto tale, ma quello che è mancato e che manca ancora oggi è un piano generale che tenga conto dell'importanza che riveste la natura e la biodiversità, per l'uomo di oggi e ancor più per quello di domani.

lunedì 21 dicembre 2020

FRESCO DI STAMPA (A CURA DEL CentroOrnitologicoToscano)

 

(Introduzione a cura di Marco Lebboroni, dal sito del COT)

L'Atlante della Piana tra Firenze e Pistoia rappresenta una sintesi aggiornata dell'avifauna di questo territorio, altamente urbanizzato e antropizzato ma con presenza diffusa di diverse categorie del suolo (zone umide, seminativi, incolti, boschetti) che hanno consentito fino ad oggi il permanere di una significativa varietà di specie animali e vegetali.
Le specie nidificanti sono risultate 102, con elementi di interesse come Tarabusino, Cavaliere d'Italia, Marzaiola, Mestolone e, da verificare negli anni futuri, Alzavola e Voltolino. Negli anni 2010-2015 erano presenti anche sei garzaie, non tutte contemporaneamente attive, che in totale hanno ospitato Nitticora, Sgarza ciuffetto, Airone guardabuoi, Garzetta, Airone cenerino, Airone bianco maggiore; dal 2011 nella zona dell'Osmannoro nidifica inoltre il Gabbiano reale mediterraneo. Sono risultate presenti 21 delle 24 specie incluse nel Farmland Bird Index per la Toscana, indicatore dello stato di salute della qualità degli ambienti agricoli nazionali ed europei. Tra le specie tipiche degli agroecosistemi sono da segnalare Gheppio, Lodolaio, Tortora selvatica, Gruccione, Torcicollo, Cutrettola. Le specie svernanti sono risultate 122. Tra quelle legate alle zone umide e di interesse per la conservazione ricordiamo ad esempio Tarabuso, Nitticora, Garzetta, Airone bianco maggiore, Cicogna bianca, Fenicottero, Falco di palude.  
Le aree a maggior numero di specie coincidono con le zone umide protette di maggiore estensione: questo è più evidente durante lo svernamento, in periodo di attività venatoria, mentre in periodo riproduttivo la ricchezza dei nidificanti è elevata anche nei laghi aperti alla caccia.
Il volume contiene anche la checklist aggiornata al 2017 di tutta l'avifauna della Piana, che porta a 250 il numero totale delle specie selvatiche rilevate ad oggi nella Piana (categorie AERC: A, C), cui vanno aggiunte ben 23 specie introdotte o sfuggite alla cattività (categorie AERC: D,E) e 33 specie di presenza storica (categoria AERC: B). Il numero di specie migratrici (175) rappresenta il 70% della ricchezza avifaunistica totale, a testimonianza della grande importanza dell'intera pianura tra Firenze e Pistoia come luogo di sosta lungo le rotte migratorie. Da segnalare alcuni avvistamenti particolarmente eccezionali di specie irregolari o accidentali in Toscana (categorie AERC A2-A3): Moretta grigia, Moretta codona, Poiana codabianca, Aquila delle steppe, Falaropo beccosottile, Zigolo minore, Zigolo capinero, Zigolo testa aranciata.
 

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