Quando più di venti anni fa i primi intrepidi pionieri della Piana Fiorentina presentarono le loro proposte all'amministrazione pubblica non sapevano che esito avrebbero avuto, ma una grande fiducia muoveva i loro passi...Semplici cittadini, studenti universitari, professionisti, amici della piana, espressero a diverso titolo e sotto bandiere diverse, ma unite in uno stesso intento, la volontà di fare di tutto affinché una parte più ampia possibile della "piana naturale", fosse in qualche modo conservata. Alcuni credevano che fosse necessario convertire le aree umide e le fasce vegetazionali residue (fasce definite poi meglio come corridoi ecologici) in zone a stretta protezione, altri si accontentavano di mantenere il più possibile lo status quo. Conservare per essi stessi e per i propri nipoti. In seguito si affermò a livello globale la definizione meglio compiuta di biodiversità, definizione che si applica persino su scala territoriale.
Da allora tanta acqua è piovuta nella pianura e tanto, troppo di quello che rappresentava un pericolo per la naturalità e la biodiversità comprimeva e comprime sempre più le residue "aree naturali".
Qui non si tratta di criminalizzare lo sviluppo tecnologico e la crescita urbanistica in quanto tale, ma quello che è mancato e che manca ancora oggi è un piano generale che tenga conto dell'importanza che riveste la natura e la biodiversità, per l'uomo di oggi e ancor più per quello di domani.

sabato 15 maggio 2010

Lastra a Signa - Tavola rotonda su "Tutela dell'ambiente"

Si e' svolta oggi nell'ambito della Settimana ecologica. Interventi di
Sindaco, Assessori comunali, Assessore provinciale Renzo Crescioli,
prof. Morisi, Dr.ssa Perilli e altri

Si e' svolta oggi la tavola rotonda "Tutela dell'ambiente: la strada
maestra per la migliore qualita' della vita", organizzata
dall'Amministrazione comunale, nell'ambito della Settimana ecologica.
Con il coordinamento dell'Assessore al Turismo del Comune Marco
Capaccioli e dopo i saluti del Sindaco Carlo Nannetti e dell'Assessore
all'Ambiente Filippo Biancalani, che hanno sottolineato l'importanza
della sostenibilita' ambientale e di un mantenimento armonico
dell'ambiente per lo sviluppo stesso del territorio, sono intervenuti
Renzo Crescioli Assessore all'Ambiente della Provincia di Firenze, Elena
Perilli Capo Ufficio territoriale di Lucca per la Biodiversita' del
Corpo Forestale dello Stato, Massimo Morisi Ordinario di Scienza della
Politica e Sociologia dell'Universita' di Firenze, Fabrizio Bartolini
naturalista del WWF, Massimo Generoso pediatria e Presidente I.S.D.E. di
Firenze, Emilio Galanti dell'Assessorato all'Ambiente della Provincia di
Firenze e Antonio Lopez giornalista e fotografo di "Airone".
Perilli e Bartolini hanno illustrato caratteristiche e fattori
significativi di riserve naturali, parchi, oasi (rispettivamente della
Garfagnana e di Focognano) nel quadro di un turismo sostenibile e di una
gestione multidisciplinare del territorio. Sulla stessa linea di
pensiero l'intervento di Emilio Galanti che, ricordando i 25 anni del
progetto provinciale "Camminare nel verde", ha insistito sul rapporto
scuola-territorio per una corretta educazione ambientale.
Il prof. Morisi, rilevando l'incremento, in pochissimi anni, dal 14 a
oltre il 35% di cittadini toscani con conoscenze sulle problematiche del
territorio, ha detto che in Toscana, negli ultimi 15 anni, si e'
costruito troppo e non sempre bene. Per quanto riguarda l'agricoltura
come "custode del paesaggio", ha detto <mancano politiche nazionali di
aiuto e direzione>. Sul Parco della Piana, il cui progetto coinvolge
oggi 12 Comuni -- tra cui Lastra a Signa, col suo Parco fluviale --
Morisi ha detto che una sua sottovalutazione creerebbe rischi di
marginalizzazione di un territorio in cui si produce il 47% del PIL
regionale. <E' necessario fare del paesaggio il perno della qualita'
urbana. In questo senso, il Parco della Piana costituisce l'elemento
ordinatore del governo del territorio regionale, soprattutto in fatto di
infrastrutture>.
Tirando le somme della discussione, l'Assessore provinciale Crescioli ha
notato come non si possa parlare astrattamente di paesaggio. <Non
scordiamo che il paesaggio toscano, come lo conosciamo oggi, non e'
sempre esistito, ma e' frutto dell'interazione tra natura e rapporti
agricoli di mezzadria>; rapporti che, con le corvee cui erano sottomessi
i mezzadri, avevano portato alla parcellizzazione e cura particolare
degli appezzamenti. Se dunque parliamo di sostenibilita' ambientale, ha
detto Crescioli <dobbiamo innanzitutto parlare di sostenibilita' sociale
e economica. Sviluppando oggi una tutela dell'agricoltura toscana in
termini di biodiversita', anche umana, tuteliamo l'ambiente dai rischi
legati a un'economia monoculturale degli OGM in mano alle
multinazionali>. Ribadendo come i bilanci ambientali non possano essere
stilati su scala ridotta, Crescioli ha anche si e' espresso per una
necessita' oggettiva di impianti di smaltimento (vedi anche
termovalorizzatori) sottoposti a opportuni sistemi di controllo.(fp)

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