Quando più di venti anni fa i primi intrepidi pionieri della Piana Fiorentina presentarono le loro proposte all'amministrazione pubblica non sapevano che esito avrebbero avuto, ma una grande fiducia muoveva i loro passi...Semplici cittadini, studenti universitari, professionisti, amici della piana, espressero a diverso titolo e sotto bandiere diverse, ma unite in uno stesso intento, la volontà di fare di tutto affinché una parte più ampia possibile della "piana naturale", fosse in qualche modo conservata. Alcuni credevano che fosse necessario convertire le aree umide e le fasce vegetazionali residue (fasce definite poi meglio come corridoi ecologici) in zone a stretta protezione, altri si accontentavano di mantenere il più possibile lo status quo. Conservare per essi stessi e per i propri nipoti. In seguito si affermò a livello globale la definizione meglio compiuta di biodiversità, definizione che si applica persino su scala territoriale.
Da allora tanta acqua è piovuta nella pianura e tanto, troppo di quello che rappresentava un pericolo per la naturalità e la biodiversità comprimeva e comprime sempre più le residue "aree naturali".
Qui non si tratta di criminalizzare lo sviluppo tecnologico e la crescita urbanistica in quanto tale, ma quello che è mancato e che manca ancora oggi è un piano generale che tenga conto dell'importanza che riveste la natura e la biodiversità, per l'uomo di oggi e ancor più per quello di domani.

sabato 10 luglio 2021

Sfalci e tagli nei fiumi e nei canali della Piana

 

Stagionalmente le aree umide della piana, i canali artificiali e persino i torrenti che l'attraversano, sono pesantemente attaccati dalle macchine sfalciatrici. Rimandiamo ad una visita al sito del Consorzio di Bonifica sulle ragioni di sicurezza contro le alluvioni e non entriamo nel merito, ma la questione della biodiversità che, con i tagli viene fortemente ridotta, deve essere fortemente ribadita: con i tagli delle alberature e in particola di siepi, "praterie" attigue i corsi d'acqua e vegetazione ripariale (quasi fino all'acqua) se ne vanno e spesso per sempre, cioè si estinguono localmente, molte delle importati emergenze naturali del territorio.
Il taglio radicale comporta spesso la ricrescita di piante invasive (per esempio di canna comune arundo donex, di artemisia, ailanto, robinia ecc) e fa si che la diversità svanisca quasi completamente con forte nocumento per piante e animali, collegati fra loro nella catena ecologica  naturale.
Inoltre ogni sfalcio di vegetazione ancora verde comporta un aumento della evaporazione con perdita delle risorse idriche e aumento della temperatura locale, moltiplicato il tutto per l'estensione della piana...

CHE FARE? La soluzione è in parte contenuta nelle direttive della Regione, che puntano sì alla sicurezza, ma anche alla conservazione della biodiversità, si tratta di far pendere la bilancia più verso questo secondo aspetto con lo scopo di conservare e preservare il più possibile di quanto ancora rimane.

ATENZIONE qui non valgono le quote (il sistema delle quote acquistaili per compensare la CO2): anche se si devono riconoscere al Consorzio di Bonifica della azioni volte alla ricreazione di zone umide e di gestione un po' più morbida in alcune aree della piana, ciò non può valere a compensare la perdita, anche se stagionale dei collegamenti fra i corridoi ecologici che ancora sopravvivono.

 

lunedì 21 dicembre 2020

FRESCO DI STAMPA (A CURA DEL CentroOrnitologicoToscano)

 

(Introduzione a cura di Marco Lebboroni, dal sito del COT)

L'Atlante della Piana tra Firenze e Pistoia rappresenta una sintesi aggiornata dell'avifauna di questo territorio, altamente urbanizzato e antropizzato ma con presenza diffusa di diverse categorie del suolo (zone umide, seminativi, incolti, boschetti) che hanno consentito fino ad oggi il permanere di una significativa varietà di specie animali e vegetali.
Le specie nidificanti sono risultate 102, con elementi di interesse come Tarabusino, Cavaliere d'Italia, Marzaiola, Mestolone e, da verificare negli anni futuri, Alzavola e Voltolino. Negli anni 2010-2015 erano presenti anche sei garzaie, non tutte contemporaneamente attive, che in totale hanno ospitato Nitticora, Sgarza ciuffetto, Airone guardabuoi, Garzetta, Airone cenerino, Airone bianco maggiore; dal 2011 nella zona dell'Osmannoro nidifica inoltre il Gabbiano reale mediterraneo. Sono risultate presenti 21 delle 24 specie incluse nel Farmland Bird Index per la Toscana, indicatore dello stato di salute della qualità degli ambienti agricoli nazionali ed europei. Tra le specie tipiche degli agroecosistemi sono da segnalare Gheppio, Lodolaio, Tortora selvatica, Gruccione, Torcicollo, Cutrettola. Le specie svernanti sono risultate 122. Tra quelle legate alle zone umide e di interesse per la conservazione ricordiamo ad esempio Tarabuso, Nitticora, Garzetta, Airone bianco maggiore, Cicogna bianca, Fenicottero, Falco di palude.  
Le aree a maggior numero di specie coincidono con le zone umide protette di maggiore estensione: questo è più evidente durante lo svernamento, in periodo di attività venatoria, mentre in periodo riproduttivo la ricchezza dei nidificanti è elevata anche nei laghi aperti alla caccia.
Il volume contiene anche la checklist aggiornata al 2017 di tutta l'avifauna della Piana, che porta a 250 il numero totale delle specie selvatiche rilevate ad oggi nella Piana (categorie AERC: A, C), cui vanno aggiunte ben 23 specie introdotte o sfuggite alla cattività (categorie AERC: D,E) e 33 specie di presenza storica (categoria AERC: B). Il numero di specie migratrici (175) rappresenta il 70% della ricchezza avifaunistica totale, a testimonianza della grande importanza dell'intera pianura tra Firenze e Pistoia come luogo di sosta lungo le rotte migratorie. Da segnalare alcuni avvistamenti particolarmente eccezionali di specie irregolari o accidentali in Toscana (categorie AERC A2-A3): Moretta grigia, Moretta codona, Poiana codabianca, Aquila delle steppe, Falaropo beccosottile, Zigolo minore, Zigolo capinero, Zigolo testa aranciata.
 

lunedì 7 ottobre 2019

La qualità delle acque di fiumi e laghi in Toscana

Nel rapporto sono poi contenuti approfondimenti relativi a vari aspetti specifici del monitoraggio, quali:
  • La ricerca di sostanze pericolose sul biota, condotta in modo sperimentale per il secondo anno, conferma qualità non buona su tutti i punti campionati.
  • La segnalazione di situazioni di forte alterazione dell’ambiente di pertinenza fluviale, anche a seguito di attività altamente invasive operate da parte di alcuni Consorzi di Bonifica, che, pur dettate dalle necessità di prevenzione del rischio idrogeologico, determinano un degrado ambientale che contribuisce al progressivo allontanamento dall’obiettivo previsto dalla Direttiva Europea 2000/60 EU di raggiungere lo stato ecologico buono su tutti i corpi idrici naturali entro il 2021 (o 2027, tenendo conto delle deroghe applicate nel vigente Piano di Gestione).
  • L'appicazione dell'Indice qualità morfologica - IQM riporta risultati di qualità da sufficiente a pessima, indicativi di profonde alterazioni morfologiche e di habitat subite dai corsi d'acqua, che si riflettono negativamente sulla qualità ecologica degli stessi e allontana dall'obiettivo di qualità previsto dalle normative europee.
Per quanto riguarda laghi e invasi, il 28% è in stato buono/elevato, contro il 65% sufficiente.
Nelle acque di transizione la distribuzione percentuale della qualità ecologica riporta l’8% dei corpi idrici buoni, contro il 92% sufficiente. La criticità principale è imputabile alla qualità del sedimento. Per quanto concerne lo stato chimico, il 75% dei corpi idrici risulta buono, contro un 25% di non buono.

venerdì 30 novembre 2018

Dalla pagina FB del Padule di Fucecchio

Gli uccelli acquatici svernanti ed il Fenicottero
Centro Visite Riserva Naturale del Padule di Fucecchio
Castelmartini, sabato 1 dicembre ore 15-17

Sabato 1 dicembre il Centro Visite della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio ospita nella mattinata l’Assemblea annuale del COT – Centro Ornitologico Toscano.

Nel pomeriggio il COT, in collaborazione con il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, organizza un evento pubblico sull’avifauna toscana:

ore 15,00 “Gli uccelli acquatici svernanti: dinamiche svelate da 35 anni di monitoraggio regionale” a cura di Emiliano Arcamone (COT)

ore 16,00 “Il Fenicottero in Toscana” a cura di Marco Scutellà (COT)

ore 16,30 “Il Fenicottero nel Padule di Fucecchio” a cura di Alessio Bartolini (Centro RDP Padule di Fucecchio)

Incontro ad ingresso libero.

Info Centro RDP Padule di Fucecchio: 0573/84540, fucecchio@zoneumidetoscane.it, www.paduledifucecchio.eu


Nell'immagine: Fenicotteri nel Padule di Fucecchio (foto di Gino Santini).

lunedì 3 ottobre 2016

Dal Gruppo di Intervento Giuridico

Dal Gruppo di Intervento Giuridico una disamina ampia sulle criticità e la situazione di grande stress cui è sottoposta la piana quotidianamente. Il gruppo ha inviato una "documentata segnalazione alle Istituzioni comunitare" dalla quale si attendono sviluppi.....





Dal Gruppo di Intervento Giuridico

Dal Gruppo di Intervento Giuridico una disamina ampia sulle criticità e la situazione di grande stress cui è sottoposta la piana quotidianamente. Il gruppo ha inviato una "documentata segnalazione alle Istituzioni comunitare" dalla quale si attendono sviluppi.....





domenica 15 febbraio 2015

Piana Possibile?



Pubblichiamo l'interessante
documento di sintesi
a cura del gruppo tematico
“ambiente, territorio e mobilità”
di “Firenze possibile”
Renzo Pampaloni,
Alessandro Sottocornola,
Giuseppe Gallo, Lian Pellicanò

PDF Scaricabile qui

martedì 23 dicembre 2014

L'Altra Piana - Avifauna e ambienti naturali tra Firenze e Pistoia

Scaricabile da questo link il pdf della prima check-list completa dell'avifaua della Piana Fiorentina.
Il libretto uscito a cura della Lipu provinciale di Firenze nel lontano 1999, consente di confrontare i cambiamenti relativi alle presenze faunistiche (non solo uccelli, infatti), e in particolare a quelle modifiche ambientali, accorse spesso in senso negativo, al territorio, ma con qualche eccezione...
Difficile da reperire in formato cartaceo, pensiamo possa essere utile per mantenere vivo il percorso storico naturalistico di questo tanto "bistrattato" ambiente.

sabato 30 agosto 2014

Podere La Querciola - Parco della Piana Fiorentina, da YouTube a cura di Luca Savi


Pubblicato il 25/ago/2014
L'Area Naturale Protetta di Interesse Locale "Podere La Querciola" è situata nel Comune di Sesto Fiorentino, a nord dell'autostrada A11, nel territorio comunemente conosciuto come Piana Fiorentina.
L'area protetta si estende per circa 50 ettari e comprende al suo interno vari luoghi di rilevante interesse naturalistico. Ne fanno parte 4 zone umide: il Lago di Padule, la cassa d'espansione di Case Nuove, il Laghino dei Cavalieri e l'Area attrezzata.Nel 2008, grazie all'intervento del Consorzio di Bonifica dell'Area Fiorentina, è stato realizzato un piccolo stagno di 300 metri quadri per l'osservazione degli anfibi. L'area è frequentata da molte specie di uccelli acquatici come l'airone cenerino, l'airone bianco maggiore, il tarabusino, il cavaliere d'Italia, lo svasso maggiore, il tuffetto, la folaga, il martin pescatore e varie anatre. Fra i rapaci che frequentano l'area ci sono lo sparviere, il falco di palude, la poiana, il gheppio, l'allocco, il gufo comune e la civetta. Abbondanti anche vari passeriformi (verdone, cardellino, frosone, migliarino di palude, ecc.), il picchio verde e il picchio rosso maggiore.Nell'area sono presenti 5 specie di anfibi: il tritone crestato, il tritone punteggiato, la raganella italiana, il rospo smeraldino e la rana verde.

Canon 5dMk3
Magic Lantern RAW 2k (some shot)
Music: Antonio Vivaldi - Inverno - Largo

Mappa interattiva delle criticità - dal blog pianasana.it


Pubblichiamo, dal blog http://pianasana.it, questa interessante raccolta di elaborati sulle criticità della piana; in particolare sono messi in evidenza i punti di incompatibilà con l'attuale struttura naturale e urbanistica, le cui pesanti modifiche porteranno ad un riassetto globale del territorio che avrà un fortissimo impatto sia sugli aspetti sia sanitari che naturalistici della piana; con preghiera di divulgare quanto più possibile.


sabato 25 gennaio 2014

Checklist delle specie protette della Piana Fiorentina

Non solo di uccelli si occupa questa nuova checklist delle specie protette della piana, presentata da Legambiente il 1 dicembre 2013 presso la Sala Vincenzo Meucci (Biblioteca Ernesto Ragionieri) di Sesto Fiorentino, e dedicata all'area del Parco dell Piana di Sesto.

"Nell’area sono state rilevate 76 specie particolarmente protette. Di queste, 50 risultano essere di interesse comunitario, e 57 di interesse regionale. 31 specie rientrano in entrambe le categorie."

Un breve compendio utile a chi voglia approfondire l'argomento, per capire meglio che ci sono ancora molte ragioni per non gettare la spugna, ma insistere perché quest'area venga messa definitivamente sotto tutela.

lunedì 7 gennaio 2013

Aggiornamento del blog ERAVAMOAMICIDELLAPIANA


Le informazioni, i link e le immagini sul blog eravamoamicidellapiana.com sono stati aggiornati, ma nel web tutto è in continuo movimento; vi invitiamo a visitare le pagine (e i post del blog) per consultare e trovare quello che serve, per conoscere appieno la natura della Piana Fiorentina-Pratese-Pistoiese, ma anche per segnalare mancanze e imprecisioni. Il blog sulla piana sopravvive solo grazie al contributo delle persone che credono nella sopravvivenza e quindi nella tutela della natura e del territorio.
eravamoamicidellapiana@yahoo.it

martedì 11 dicembre 2012

News dal blog dei Comitati - Resoconto purtroppo condivisibile

News dei Comitati: LA REGIONE PER LA PIANA


CITTADINI AREA FIORENTINA                          NODO A NORD OVEST - SMS DI PERETOLA
           COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE




lunedì 5 novembre 2012

Divulghiamo volentieri: UN’ INIZIATIVA PER LA PIANA

CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

UN’ INIZIATIVA PER LA PIANA

Avviso preliminare

Informiamo che "Il nodo a Nord Ovest" che opera presso la SMS di Peretola ha deciso, con la Rete dei Comitati organizzati da Alberto Asor Rosa, di lanciare un appello, "UNA PIANA DA SALVARE", che chiede la totale conservazione dei "vuoti" presenti nella piana Firenze - Prato come misura necessaria all'equilibrio territoriale e ambientale dell'intera area metropolitana, respingendo in particolare il previsto potenziamento dell' Aeroporto Vespucci e adottando una strategia che non richieda il ricorso all' incenerimento di rifiuti.

L'appello verrà illustrato e presentato VENERDI' 16 NOVEMBRE in un 'assemblea pubblica, organizzata da vari comitati,  che si terrà DALLE  17 ALLE  20 a Firenze presso la SMS di Peretola (Via Pratese 48), con la partecipazione del prof. Alberto Asor Rosa, dell'urbanista Vezio De Lucia e altri  rappresentanti della cultura urbanistica e socio- ambientale.

Vi preghiamo di prenderne nota e di inoltrare alle persone  e alle "mailing list"  di soggetti sensibili al tema il presente avviso. Seguirà il programma dettagliato dell'evento.

giovedì 25 ottobre 2012

Atlante degli uccelli nidificanti in Provincia di Prato - La presentazione


SINTESI DELLA RELAZIONE 
Nel periodo riproduttivo 2011 sono stati svolti rilievi sistematici sugli uccelli nidificanti nell’intera provincia di Prato. Il reticolo di riferimento (UTM 10x10 km) è stato ulteriormente suddiviso così da creare una griglia di 5 km di lato. Ogni elemento di questo reticolo (maglia), ha costituito l’unità territoriale di rilevamento. Ciascuna particella è suddivisa in unità di 1 km di lato (cella). I rilievi sono stati svolti tramite percorsi a piedi di 1 km e della durata di 30 minuti (rilievi quantitativi), effettuati due volte, una prima volta nel mese di aprile ed una seconda tra il 15 maggio ed il 15 giugno 2011. A questi dati si sono aggiunti rilievi eseguiti in maniera libera (rilievi qualitativi), sempre in periodo riproduttivo, al fine di contattare il maggior numero possibile di specie, ad integrazione dei rilievi quantitativi; tali rilievi sono risultati indispensabili per ottenere un quadro soddisfacente relativo alla distribuzione di molte specie, ed in particolare di quelle rare, localizzate ed elusive, difficilmente contattabili nei rilevamenti casuali. 
In base ai rilievi effettuati nella stagione riproduttiva 2011 e ai dati degli uccelli nidificanti per gli anni 2007-2010 contenuti nella Banca Dati del COT, in provincia di Prato sono state rilevate complessivamente 103 specie nidificanti. Nella Piana Pratese, compresi la tenuta delle Cascine di Tavola, i corsi d’acqua e i centri urbani, sono risultate nidificanti 66 specie (64,1% delle specie provinciali).
Tra le altre specie, nidificanti al di fuori del territorio di pianura, merita segnalare picchio rosso minore, rondine montana, ballerina gialla, merlo acquaiolo, codirossone, passero solitario, regolo, cincia dal ciuffo, cincia bigia, corvo imperiale, ciuffolotto, frosone, usignolo del giappone.
Riassunto elaborato da Alberto Chiti Batelli

venerdì 13 aprile 2012

"Aironi coloniali in Toscana" - Nuovo di stampa!

Sicuri di fare cosa gradita, segnaliamo l'uscita di una nuova pubblicazione della Regione Toscana, il volume "Gli aironi coloniali in Toscana. Andamento, distribuzione e conservazione" curato
dal Centro Ornitologico Toscano. In questa pagina del sito del COT  una breve presentazione ed il
Link per scaricare il pdf

Da notare che la Piana Fiorentina-Pratese-Pistoiese rappresenta una delle tre macroaree strategiche per gli aironi in Toscana. Una lettura vivamente consigliata!!!

lunedì 20 febbraio 2012

Nuovo studio sullo status della Piana Fiorentina - Pratese - Pistoiese "LINEE GUIDA PER LA CONSERVAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL SIR “STAGNI DELLA PIANA FIORENTINA E PRATESE” (SIC - ZPS IT51140011)"



 Uscito nel Luglio 2011 a cura della Lipu, per conto della Regione Toscana, e curato da un gruppo di ricercatori da sempre impegnati sul territorio, lo studio presenta la situazione della piana e formula delle proposte; si tratta di un lavoro da non lasciare fra cumuli di carta sulle scrivanie o nei cassetti (anche virtuali), ma di cui si consiglia un'attenta lettura perché rappresenta un tassello fondamentale per la pianificazione del territorio della Piana Fiorentina.

"Lo studio riguarda la redazione di linee-guida per la conservazione e la valorizzazione del SIR “Stagni della Piana Fiorentina e Pratese” (SIC-ZPS IT51140011), realizzato dalla LIPU -
BirdLife Italia per conto della Regione Toscana, Direzione Generale delle Politiche Territoriali Ambientali e per la Mobilità, Settore Tutela e Valorizzazione delle Risorse Ambientali."


" Lo studio, nella sua generale stesura, ha avuto come obiettivo principale quello di definire quali siano le relazioni di carattere territoriale, ambientale e naturalistico fra il SIR Stagni della Piana Fiorentina e Pratese ed il sistema metropolitano della Piana Fiorentina e Pratese, ricordando che lo studio non rappresenta un piano di gestione del sito.
La creazione di un quadro conoscitivo condiviso, la messa in evidenza del sistema di relazioni alla scala metropolitana, l'individuazione delle criticità e delle potenzialità che il sistema delle zone umide della piana esprime nei confronti di un contesto territoriale quanto mai articolato, in un quadro urbanistico ed infrastrutturale complesso e in divenire, si ritiene possa essere utile per la comprensione di alcuni obiettivi strategici di conservazione e valorizzazione del sistema delle risorse
naturali presenti...."


L'intero materiale utile a studenti e professionisti, ma anche a semplici cittadini è scaricabile QUI

lunedì 6 febbraio 2012

Aironi e anatre alle porte di Firenze




Il 17 gennaio scorso si è svolto l’annuale censimento degli uccelli acquatici svernanti nella Piana tra Firenze e Pistoia.
Tutta la Piana tra Firenze e Pistoia compare infatti nella Lista delle zone umide italiane che devono essere censite annualmente per l’IWC (International Waterfowl Census), il censimento invernale dell’avifauna acquatica promosso da Wetland International, svolto in Italia sotto la diretta organizzazione dell’ISPRA e coordinati in Toscana dal Centro Ornitologico Toscano (COT). Attualmente il territorio incluso nell’area di studio ricade in tre sottozone di rilevamento dell’avifauna acquatica: Piana fiorentina, Renai di Signa, Piana di Prato e Pistoia.
Anche quest’anno i risultati possono sorprendere chi non conosce l’esistenza, o forse la sopravvivenza, di ambienti naturali in quest’area così intensamente urbanizzata.
Oltre 2.300 uccelli acquatici hanno passato i mesi invernali negli stagni artificiali e negli altri ambienti umidi della Piana, confermando l’ importanza regionale e nazionale di quest’area.
L’intera Piana tra Firenze e Pistoia è infatti area di importanza nazionale e regionale per lo svernamento di tuffetto e gallinella d’acqua: nel gennaio 2012 erano presenti 224 gallinelle d’acqua e 121 tuffetti.
Confermata anche l’importanza regionale per lo svernamento degli aironi. Sono stati contati 334 ardeidi, appartenenti a sei differenti specie (tra parentesi il numero totale di individui censiti): airone guardabuoi (184), airone cenerino (100), airone bianco maggiore (14), garzetta (39), nitticora (5) e tarabuso (2). Gli aironi hanno anche scelto tre località alberate della Piana come spettacolari dormitori notturni: ogni sera invernale quasi 200 aironi giungono in volo per “addobbare” di bianco (si tratta per lo più di garzette, aironi guardabuoi e bianchi maggiori) gli alberi dei dormitori.
Tra le altre specie, spiccano le 874 anatre, principalmente alzavole e germani reali, oltre a canapiglie, mestoloni e moriglioni, presenti in gran parte nella Piana di Sesto Fiorentino, le 264 pavoncelle e i 47 beccaccini. Altro dato significativo è stata la presenza di 2 tarabusi nell’ANPIL della Querciola di Sesto Fiorentino: la specie, presente in realtà quest’inverno con tre esemplari (uno dei quali non censito), è in forte diminuzione in tutta Italia. La sua presenza in inverno è indice delle grandi potenzialità ecologiche, anche a fini conservazionistici, della Piana tra Firenze e Pistoia.
La siccità che sta colpendo tutta la Toscana si è fatta sentire anche negli stagni della Piana e con molta probabilità è stata la causa delle forti diminuzioni di effettivi: rispetto all’anno scorso gli ardeidi (aironi) svernanti sono diminuiti del 40%, folaghe e gallinelle d’acqua del 33% e, in totale, gli uccelli acquatici svernanti nella Piana sono diminuiti del 17% rispetto al 2011.
Anche nel 2012 si è dimostrata l’importanza del mantenimento di tutte le zone umide artificiali della Piana. Infatti emerge il valore delle Aree Protette, rappresentate dalle tre ANPIL della Querciola di Sesto Fiorentino, degli Stagni di Focognano e delle Cascine di Tavola. Risulta altrettanto evidente il valore avifaunistico ed ecologico non solo di altri ambienti umidi artificiali con divieto di caccia, come alcune casse di espansione, le ex-cave di Gonfienti e lo stagno di Peretola, ma anche di quelli con attività venatoria in atto, come gran parte degli altri stagni artificiali, che permettono lo svernamento di decine di aironi, di tuffetti, di gallinelle d’acqua e di folaghe e, tra qualche mese, la riproduzione di decine di coppie di cavaliere d’Italia, di svassi maggiori, di libellule, di tritoni, e di molte altre, insospettate, colorate e affascinanti specie di animali acquatici.

domenica 5 febbraio 2012

Bilancio 2011, le zone umide nella Piana "asciugano"

Il 2011 è stato un anno di scarse precipitazioni e questo si è certamente ripercosso negativamente sugli ambienti umidi della Piana Fiorentina. Purtroppo però non è solo questo fatto a pesare sul bilancio della Piana, ma è in atto un vero e proprio cambiamento d'uso degli appezzamenti allagati, che poco ha a che fare con le variazioni climatiche; la trasformazione è in corso da alcuni anni e vede progressivamente scomparire gran parte dei laghi destinati all'attività venatoria, ma potenzialmente ricchi di biodiversità. Se da un lato aumentano le casse di espansione, potenzialmente adatte alla colonizzazione di vita acquatica, e le poche Oasi accrescono la loro estensione di area umida, la repentina perdita di "zone palustri già avviate" verrà compensata solo nel corso di diversi anni, tempo necessario per l'innesco dei meccanismi di colonizzazione; ciò non impedirà comunque la perdita e la scomparsa definitiva di piante e animali localmente distribuiti, talvolta solo in quella parte di territorio.

Nella cartina interattiva (che rimanda alle immagini aeree di google map) scaricabile qui a lato sono evidenziate con una croce le nuove perdite; verificabili qui di seguito grazie anche alle foto aree più aggiornate della Regione Toscana e che documentano chiaramente le recenti modifiche ambientali.

Questa la lista delle ultime sparizioni:
PT302 Poderaccio, FI0204 Bogaia, FI0204 Il Fiasco, FI0204 Settesolti, FI0202 Oasi, FI0202 La Bassa,  FI0203Lagone, FI0203 Pratelle, FI0207 Gaine

Gaine - Firenze

Lagone, Colli Alti - Signa

Oceano, Poggio a Caiano

Poderaccio (Agliana)

I Renai di Signa

I Renai di Signa

Settesoldi (Poggio a Caiano)

Come fare per recuperare queste aree abbandonate dall'attività venatoria perché troppo costose o irregolari dal punto di vista urbanistico? Purtroppo non è facile perché essendo aree sopravvissute grazie all'attività venatoria e venendo questa a mancare dovrebbe occuparsene l'Amministrazione Pubblica. DOVREBBE, nel senso che sarebbe obbligata ad occuparsene trattandosi, come è stato ripetutamente scritto, di un area protetta...Il mancato interessamento da parte delle amministrazioni locali COMPORTA già di per sé procedura di infrazione comunitaria......comporterebbe cioè.

sabato 4 febbraio 2012

Dalla Provincia di Prato....IMPORTANTE INIZIATIVA


E’ convocato per Giovedì 9 febbraio 2012 alle ore 17:00 presso la sede provinciale di Palazzo
Vestri in Piazza Duomo, 8 a Prato, un incontro partecipativo finalizzato all'analisi dei contenuti e alla
valutazione integrata del Piano di Gestione della Zona di Protezione Speciale “Stagni della Piana Fiorentina e Pratese”, area Pratese, in attuazione dell’art. 11 della L.R. 1/2005 (Norme per il governo del territorio) in materia di valutazione integrata, e del relativo regolamento di attuazione, approvato con D.P.G.R. n. 4/R in data 9 febbraio 2007.
La Zona di Protezione Speciale “Stagni della Piana Fiorentina e Pratese” è inclusa nella rete ecologica europea denominata “Natura 2000”, istituita ai sensi della Direttiva Comunitaria 92/43/CEE “Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
Il Piano di gestione è uno specifico strumento di pianificazione e gestione dei siti Natura 2000 introdotto dall’articolo 6 della Direttiva Comunitaria “Habitat” e contempla misure regolamentari, amministrative e contrattuali conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat di interesse comunitario presenti nei siti.
La Documentazione relativa al Piano è consultabile e scaricabile in rete, alla seguente pagina web:
http://life.provincia.prato.it/ITA/Avvio_procedimento.php, alla sezione “Elaborati del Piano di Gestione”. L’incontro è aperto ai soggetti istituzionali ed a tutti i rappresentanti della società civile interessati a partecipare.
Il Responsabile del Procedimento
(Dott. For. Leonardo Petri)

giovedì 19 gennaio 2012

Interessante progetto di sensibilizzazione sull'alta mortalità degli animali selvatici causata dal traffico stradale, curato nel 2009 della Provincia di FI e scaricabile qui:
http://www.provincia.fi.it/infrastrutture/risorse-correlate/archivio-notizie/leggi/a/collisioni-tra-veicoli-e-fauna-selvatica/

domenica 2 ottobre 2011

Alla Querciola, le ruspe non spaventano!

In costruzione il "chiaro per limicoli"
Dai ragazzi, forza ragazze! un appello a fotografi e fotografe, birdwatchers, inanellatrici e inanellatori, disegnatrici e disegnatori, amanti della natura tutti, forza che le cose cambiano, chiamiamolo chiaro per limicoli!!

I lavori prevedono anche la realizzazione di una parete per topino, martin pescatore e gruccione che nidificano in cavità....
...seguono aggiornamenti




Foto degli amici del parco della piana

sabato 13 agosto 2011

Allargamento dell'AREA LACUSTRE ALL’INTERNO DELL’“ANPIL QUERCIOLA

Diamo spazio all'iniziativa del Comune di Sesto per migliorare, variandole, le condizioni ambientali del Parco dell Piana.
Manca solo di acquisire anche le zone agricole dell'Anpil per ricreare e mantenere pascoli e arbusteti sempre più in diminuzione e non solo nella Piana....



COMUNICATO STAMPA - Sesto Fiorentino, 9 agosto 2011
AMBIENTE, UNA NUOVA AREA LACUSTRE ALL’INTERNO DELL’“ANPIL QUERCIOLA”

Si ampliano le aree lacustri all’interno dell’area naturale protetta di interesse locale “Anpil” Podere La Querciola nel Parco della Piana. È stato approvato durante l’ultima giunta il progetto per la realizzazione di una superficie a “beccacinaia” ovvero una zona lacustre vicina allo stagno già esistente che avrà una profondità media di 20 centimetri e in cui sarà collocato anche un capanno di birdwatching in legno. I tempi di realizzazione dell’intervento prevedono a fine agosto l’inizio dei lavori che avranno la durata di un mese circa. “La nuova area –ha spiegato l’assessore all’ambiente Andrea Banchelli – favorirà un aumento della biodiversità in quanto si avrà un livello dell’acqua diverso dallo stagno principale. Si tratta di un progetto –ha concluso l’assessore Banchelli - che conferma sia il proseguimento del programma presentato da Legambiente sull’area che la proficua collaborazione tra il Comune e i gestori dello spazio naturale protetto”.(mp)


UFFICIO STAMPA COMUNE DI SESTO FIORENTINO
Riccardo Michelucci
Tel. 055 4496486 – fax 055 3909074
Cell. 346 0008253
r.michelucci@comune.sesto-fiorentino.fi.it

Martina Parrini
Tel. 055 4496865
Cell. 366 6453308
m.parrini@comune.sesto-fiorentino.fi.it

sabato 25 giugno 2011

Il brutto anatroccolo...

La notizia è trapelata nel web (nelle mailing list ornitologiche) ed è di questi giorni: è stata rilevata e confermata la nidificazione all'Osmannoro del Gabbiano reale. Se da un lato il dato ha un certo interesse ornitologico essendo la colonia più interna della Toscana, dall'altro, trattandosi di specie problematica non era stata ancora divulgata (è un predatore opportunista, cioè mangia quello che trova).
Se una specie "vincente" allarga il suo areale e non si vuole che questo avvenga la soluzione migliore è rimuovere la ragione di questo successo. Cioè, nel caso del gabbiano reale, rendere più difficile procurarsi in loco di che alimentare la prole; per esempio, nella piana, i rifiuti abbandonati o raccolti nelle discariche; per esempio favorire o non impedire che specie alloctone di pesci e crostacei abbondino..ecc. ecc.; solo dopo aver rismosso questi elementi negativi si potrà accusare una specie di espandersi ai danni delle altre, cosa per altro per niente semplice neanche per il grande gabbiano reale.

Ecco la la notizia com'è apparsa nel web:
"....Vero, in Toscana la colonia più interna e forse la più numerosa è all'Osmannoro (Sesto Fiorentino), proprio sui capannoni industriali. Riferisco quanto rilevato da M. Del Sere, a cui è stato affidato un pullo, e che ha fatto diverse verifiche. Cioè che ci sono più di 10 (forse 15) nidi si gabbiano reale con i pulli di diversa età distribuiti su un ampia "terrazza", il tetto di un capannone ricoperto di sassi, sembra per motivi di isolamento termico. Comunque ai gabbiani questa soluzione è piaciuta molto e fra l'altro pare (secondo D. Occhiato), che la presenza di individui con piumaggio giovanile indicasse già da anni una possibile nidificazione in zona. Più di un motivo per la mancata segnalazione: anche nella Piana fiorentina i gabbiani sono molto molto malvisti, ci sono alcune "ricerche" rivolte a dimostrare una forte incidenza negativa sulla salute delle covate di altre specie acquatiche; diverse sollecitazioni a liberarsi della specie con mezzi cruenti; un'ordinanza di abbattimento per danni presunti alle serre; problemi legati all'aeroporto e al lago di Peretola (lago dell'aeroporto) che li attirerebbe, (quindi si chiude il lago e non la discarica che invece li ha attratti per un trentennio, chiusa da soli due anni!); problemi al capannone stesso, perché pare non si possa salire per la manutenzione causa attacchi dei gabbiani, che sporcano e intasano gli scarichi con penne e sporco... Mi fermo qua, non parteggio per i gabbiani che forse qualche disturbo lo provocano davvero, ma nemmeno mi sento di dargli contro. La notizia, di un certo interesse ornitologico, restava là in attesa di maturare per essere affrontata in modo intelligente in questa disarmante giungla di ignoranza e burocrazia...."