Il 17 gennaio
scorso si è svolto l’annuale censimento degli uccelli acquatici
svernanti nella Piana tra Firenze e Pistoia.
Tutta la Piana tra
Firenze e Pistoia compare infatti nella Lista delle zone umide
italiane che devono essere censite annualmente per l’IWC
(International Waterfowl Census), il censimento invernale
dell’avifauna acquatica promosso da Wetland International, svolto
in Italia sotto la diretta organizzazione dell’ISPRA e coordinati
in Toscana dal Centro Ornitologico Toscano (COT). Attualmente il
territorio incluso nell’area di studio ricade in tre sottozone di
rilevamento dell’avifauna acquatica: Piana fiorentina, Renai di
Signa, Piana di Prato e Pistoia.
Anche quest’anno i risultati possono sorprendere chi non conosce
l’esistenza, o forse la sopravvivenza, di ambienti naturali in
quest’area così intensamente urbanizzata.
Oltre 2.300 uccelli acquatici hanno passato i mesi invernali
negli stagni artificiali e negli altri ambienti umidi della Piana,
confermando l’ importanza regionale e nazionale di
quest’area.
L’intera Piana
tra Firenze e Pistoia è infatti area di importanza nazionale e
regionale per lo svernamento di tuffetto e gallinella d’acqua:
nel gennaio 2012 erano presenti 224 gallinelle d’acqua e 121
tuffetti.
Confermata anche
l’importanza regionale per lo svernamento degli aironi. Sono
stati contati 334 ardeidi, appartenenti a sei differenti specie (tra
parentesi il numero totale di individui censiti): airone guardabuoi
(184), airone cenerino (100), airone bianco maggiore (14), garzetta
(39), nitticora (5) e tarabuso (2). Gli aironi hanno anche scelto tre
località alberate della Piana come spettacolari dormitori notturni:
ogni sera invernale quasi 200 aironi giungono in volo per “addobbare”
di bianco (si tratta per lo più di garzette, aironi guardabuoi e
bianchi maggiori) gli alberi dei dormitori.
Tra le altre
specie, spiccano le 874 anatre, principalmente alzavole
e germani reali, oltre a canapiglie, mestoloni e moriglioni, presenti
in gran parte nella Piana di Sesto Fiorentino, le 264 pavoncelle
e i 47 beccaccini. Altro dato significativo è stata la
presenza di 2 tarabusi nell’ANPIL della Querciola di Sesto
Fiorentino: la specie, presente in realtà quest’inverno con tre
esemplari (uno dei quali non censito), è in forte diminuzione in
tutta Italia. La sua presenza in inverno è indice delle grandi
potenzialità ecologiche, anche a fini conservazionistici, della
Piana tra Firenze e Pistoia.
La siccità che sta colpendo tutta la Toscana si è fatta
sentire anche negli stagni della Piana e con molta probabilità è
stata la causa delle forti diminuzioni di effettivi: rispetto
all’anno scorso gli ardeidi (aironi) svernanti sono diminuiti del
40%, folaghe e gallinelle d’acqua del 33% e, in totale, gli uccelli
acquatici svernanti nella Piana sono diminuiti del 17% rispetto al
2011.
Anche nel 2012 si è
dimostrata l’importanza del mantenimento di tutte le zone
umide artificiali della Piana. Infatti emerge il valore delle Aree
Protette, rappresentate dalle tre ANPIL della Querciola di Sesto
Fiorentino, degli Stagni di Focognano e delle Cascine di Tavola.
Risulta altrettanto evidente il valore avifaunistico ed ecologico non
solo di altri ambienti umidi artificiali con divieto di caccia, come
alcune casse di espansione, le ex-cave di Gonfienti e lo stagno di
Peretola, ma anche di quelli con attività venatoria in atto, come
gran parte degli altri stagni artificiali, che permettono lo
svernamento di decine di aironi, di tuffetti, di gallinelle d’acqua
e di folaghe e, tra qualche mese, la riproduzione di decine di coppie
di cavaliere d’Italia, di svassi maggiori, di libellule, di
tritoni, e di molte altre, insospettate, colorate e affascinanti
specie di animali acquatici.
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