Quando più di venti anni fa i primi intrepidi pionieri della Piana Fiorentina presentarono le loro proposte all'amministrazione pubblica non sapevano che esito avrebbero avuto, ma una grande fiducia muoveva i loro passi...Semplici cittadini, studenti universitari, professionisti, amici della piana, espressero a diverso titolo e sotto bandiere diverse, ma unite in uno stesso intento, la volontà di fare di tutto affinché una parte più ampia possibile della "piana naturale", fosse in qualche modo conservata. Alcuni credevano che fosse necessario convertire le aree umide e le fasce vegetazionali residue (fasce definite poi meglio come corridoi ecologici) in zone a stretta protezione, altri si accontentavano di mantenere il più possibile lo status quo. Conservare per essi stessi e per i propri nipoti. In seguito si affermò a livello globale la definizione meglio compiuta di biodiversità, definizione che si applica persino su scala territoriale.
Da allora tanta acqua è piovuta nella pianura e tanto, troppo di quello che rappresentava un pericolo per la naturalità e la biodiversità comprimeva e comprime sempre più le residue "aree naturali".
Qui non si tratta di criminalizzare lo sviluppo tecnologico e la crescita urbanistica in quanto tale, ma quello che è mancato e che manca ancora oggi è un piano generale che tenga conto dell'importanza che riveste la natura e la biodiversità, per l'uomo di oggi e ancor più per quello di domani.

lunedì 13 settembre 2010

La notizia non è freschissima, ma risale a qualche giorno fa...comunque con piacere facciamo tam tam!
RINNOVATA LA CONVENZIONE A LEGAMBIENTE PER LA QUERCIOLA DI SESTO.
Il programma è ambizioso, Simone Guidotti, responsabile dell'oasi dice :"....l'apertura del parco per oltre 300 giorni all'anno, proprio perchè il nostro parco, a differenza di altre strutture, vuole essere un parco pubblico a tutti gli effetti, seppur con tutto il riguardo che la natura, gli ambienti ed i loro abitanti richiedono." e allora un augurio di buona luce per per i novecento giorni di apertura al pubblico!!

Tarabusino, foto S. Guidotti

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