Quando più di venti anni fa i primi intrepidi pionieri della Piana Fiorentina presentarono le loro proposte all'amministrazione pubblica non sapevano che esito avrebbero avuto, ma una grande fiducia muoveva i loro passi...Semplici cittadini, studenti universitari, professionisti, amici della piana, espressero a diverso titolo e sotto bandiere diverse, ma unite in uno stesso intento, la volontà di fare di tutto affinché una parte più ampia possibile della "piana naturale", fosse in qualche modo conservata. Alcuni credevano che fosse necessario convertire le aree umide e le fasce vegetazionali residue (fasce definite poi meglio come corridoi ecologici) in zone a stretta protezione, altri si accontentavano di mantenere il più possibile lo status quo. Conservare per essi stessi e per i propri nipoti. In seguito si affermò a livello globale la definizione meglio compiuta di biodiversità, definizione che si applica persino su scala territoriale.
Da allora tanta acqua è piovuta nella pianura e tanto, troppo di quello che rappresentava un pericolo per la naturalità e la biodiversità comprimeva e comprime sempre più le residue "aree naturali".
Qui non si tratta di criminalizzare lo sviluppo tecnologico e la crescita urbanistica in quanto tale, ma quello che è mancato e che manca ancora oggi è un piano generale che tenga conto dell'importanza che riveste la natura e la biodiversità, per l'uomo di oggi e ancor più per quello di domani.

martedì 16 novembre 2010

Bird strike a Firenze.

Colpito aereo a Firenze, il velivolo è atterrato a Pisa, nessun danno a passeggeri.
ANSA L'indice di rischio nello scalo fiorentino e' di 3,7 casi su 10.000.
Non neghiamo che il problema esista, ma la casistica di Peretola è nella media europea.
Vediamo se qualcuno ne approfitta per strumentalizzare il caso e farlo diventare un "problema nuovo", un problema in più per la Piana e i sui laghi residui.
I gabbiani volano nei cieli fiorentini da anni e molti di più ce n'erano quando la discarica di Case Passerini era in piena attività. I gabbiani NON SONO strettamente legati all'acqua, ne in particolare ai laghi della Piana, ma sono attratti nell'entroterra a causa delle discariche a cielo aperto, fatto questo che si inserisce pericolosamente negli equilibri dell'ecosistema e favorisce una specie che in questo modo rischia di crescere numericamente in modo artificioso.
Più o meno tutti riportano la notizia in modo equilibrato TG1 on line .
Nel sito di BC&T
Località problematicche
www.birdstrike.it-Link alle organizzazioni che si occupano del problema a livello mondiale.

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